Lavatrice per lo spazio? Non è uno scherzo!
di Silvia Semonella
Tra i tanti elettrodomestici entrati nell’uso quotidiano e di cui non si riesce a fare più a meno, la lavatrice sembra essere tra quelli divenuti strettamente fondamentali.
Negli ultimi tempi, però, la sua importanza non è solo “terrestre”… pare infatti che, prima ancora di capire come raggiungere Marte o organizzare nuove spedizioni spaziali, ci siano questioni più annose da affrontare, come il cambio pulito per gli astronauti. Proprio da questa esigenza nasce il progetto della lavatrice “spaziale”!
Il progetto: tutto quello che c’è da sapere
Andiamo per gradi: quello che si sa è che, a causa dell’acqua razionata, gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, attualmente, non possono lavare i propri vestiti per sei mesi e sono costretti ad indossare sempre nuovi abiti, gettando i loro indumenti con gli altri rifiuti. Al momento, fare fronte a questo aumento della spazzatura non è fattibile, poiché indossare abiti sporchi per tanti giorni potrebbe favorire la crescita e la diffusione di batteri, mettendo a rischio gli astronauti.
Ciò ha spinto la RKK Energiya, “madre” anche della sonda spaziale Soyuz, a progettare una lavatrice creata appositamente per le missioni spaziali. Secondo i ricercatori, però, non è consigliabile utilizzare acqua: sarebbe uno spreco di un bene troppo prezioso nello spazio. L’idea di base, quindi, è quella di impiegare anidride carbonica che una tecnologia speciale, poi, trasformerebbe in un liquido ad alta pressione capace di pulire i vestiti.
L’annuncio della RKK Energiya è stato fatto tramite un video rilasciato su Youtube e, anche se non fornisce molti dettagli sul design dell’elettrodomestico, testimonia come l’azienda si dica intenzionata a lavorare anche sullo sviluppo di un aspirapolvere spaziale per assorbire polvere, capelli, fili e briciole.
Progetti del genere non sono del tutto nuovi nel campo: l’anno scorso, infatti, l’Istituto di ricerca e ingegneria dei materiali di Mosca ha annunciato lo sviluppo di una doccia, una sauna e un lavandino per voli spaziali, oltre ad altre strutture sanitarie e igieniche. Anche la Nasa ha fatto dei passi in questo senso, finanziando la ricerca sui metodi per lavare i vestiti senza acqua e per lo sviluppo di indumenti antimicrobici.
Sembra essere un campo che sta molto a cuore dato che, già nel 2017, una rivista del settore spaziale russo aveva pubblicato un documento dei ricercatori di RKK Energiya. Nel rapporto si leggeva che in un anno, per soli tre membri dell’equipaggio, venivano trasportati oltre 500 kg di indumenti alla Stazione Spaziale Internazionale; quantità destinata a triplicare con sei membri per un volo di due anni su Marte.
L’inquinamento, quindi, anche in questo caso, è diventato un problema di proporzioni… spaziali!