Pelle conciata al vegetale: cos’è e come viene prodotta
Cos'è la pelle conciata al vegetale? In cosa consiste il processo di concia? Andiamo a scoprire insieme in questo articolo quali sono le caratteristiche principali di questa tipologia di pelle e come viene prodotta.
La pelle conciata al vegetale è un prodotto di origine animale, chiamato in questo modo poiché i materiali utilizzati durante il processo di concia sono i cosiddetti tannini, ovvero degli estratti naturali che provengono da fonti vegetali. Negli ultimi anni sta conoscendo una notevole diffusione, ma la concia al vegetale in realtà è un processo molto antico, risalente addirittura alla preistoria. Infatti, le prime testimonianze della trasformazione di pelle putrescibile in una imputrescibile risalgono all’uomo primitivo.
Andiamo a vedere però nello specifico cos’è la pelle conciata al vegetale e come viene prodotta.
Concia al vegetale: cos’è
Con il termine pelle conciata al vegetale si intende Il processo con cui il pellame grezzo, che solitamente corrisponde a quello del bovino o a quello dell’ovino, viene sottoposto alla cosiddetta concia, ovvero la trasformazione chimica di sostanze naturali, come ad esempio le cortecce degli alberi oppure i tannini. Il fine ultimo di tale procedimento è quello di trasformare la pelle animale putrescibile in pelle imputrescibile, in maniera tale da poterla utilizzare nella creazione di oggetti.
La concia vegetale, come abbiamo già specificato all’inizio, è un processo molto antico. La sua origine infatti risale alla preistoria e il procedimento primitivo di concia non era molto differente da quello in uso fino a pochi decenni fa. D’altronde, esso richiede l’utilizzo di materiali naturali facilmente reperibili, come la calce, l’acqua e I tannini, i quali, una volta mescolati e immessi in grandi vasche, venivano lasciate a mollo dai 30 giorni fino ai 3 mesi. Al termine di questo periodo di tempo, i pellami diventavano cuoio e in seguito venivano lavorati nuovamente. Le testimonianze di produzione e lavorazione delle pelli più recenti si hanno a partire invece dal XV e XVI secolo nel territorio di Solofra, in provincia di Avellino, dove esistono boschi di querce e castagni da dove poter estrarre I tannini.
Il processo di lavorazione non prevede alcuna uccisione di animali, come accade invece per nel caso della produzione delle pellicce. La concia, inoltre, è assolutamente ecosostenibile: i fanghi di risulta della concia possono anche essere recuperati e utilizzati per altri scopi. Tuttavia, da un secolo a questa parte, si è diffuso il processo di concia chimica al cromo, che, pur essendo più economico, risulta essere più inquinante e tossico, motivo per il quale esso è stato sottoposto ad una serie di norme e di regolamentazione sia a livello nazionale che comunitario.
I tannini rappresentano un materiale assolutamente sicuro e la loro lavorazione non prevede l’utilizzo di sostanze tossiche o metalli pesanti. D’altronde, essi sono presenti anche in molti alimenti, come ad esempio in alcuni frutti (melograno, mirtilli rossi) e anche nel vino rosso e nel tè.
Infine, è bene specificare che la pelle vegetale è completamente anallergica e può essere utilizzata anche da chi in passato ha sviluppato reazioni allergiche dovute ai metalli pesanti.
Il processo di lavorazione
Un primo elemento da considerare nella lavorazione della pelle vegetale è proprio la scelta della pelle. Esistono infatti diverse tipologie più o meno pregiate. La pelle di vitello ad esempio è molto pregiata, mentre quella di maiale, essendo porosa e poco resistente, è meno pregiata. Al centro del procedimento di lavorazione, come è facilmente intuibile, vi è la concia, ovvero un passaggio necessario per arrestare il degrado della pelle. La concia tradizionale prevede l’immersione dei tannini vegetali provenienti dalla corteccia degli alberi, come ad esempio castagni, querce o mimose. I tannini sono polifenoli prodotti dagli alberi che servono essenzialmente a difendere la pianta dai batteri esterni.
Come abbiamo già specificato in precedenza, però, il processo tradizionale è stato sostituito con il processo di concia industriale, utilizzato ad oggi per il circa 95% delle pelli prodotte. Si tratta di un procedimento molto più rapido, che avviene in circa 7-11 ore di lavoro, al termine del quale si possono ottenere pelli più robuste e resistenti. Le pelli con concia vegetale sono molto diffuse grazie ai tanti benefici che apportano. Ad esempio, possono essere un’ottima soluzione per chi ha piedi particolarmente sensibili, per chi soffre di dermatiti da contatto con cromo oppure in caso di micosi. Si tratta inoltre di un materiale molto traspirante ed evita quindi la proliferazione di batteri o funghi. La pelle al vegetale è abbastanza costosa, ma per ottenere un risparmio può essere una buona soluzione rivolgersi all’ingrosso pelli e pellami.